COGGINS TEST TORNA OBBLIGATORIO DA APRILE 2016

Cari amici,

il COGGINS TEST torna ad essere obbligatorio su tutto il territorio Nazionale,

a decretarlo è il Piano nazionale per la sorveglianza ed il controllo dell’anemia infettiva degli equidi pubblicato il 26 aprile 2016 nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, in cui viene di fatto ripristinata l’obbligatorietà del test rilevante l’anemia infettiva degli equidi.

Scarica qui di seguito la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale

test di coggins gazzetta ufficiale

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Il decreto sostituisce integralmente quello precedente .

CHE COS’E’ il TEST DI COGGINS:

L’anemia infettiva degli equini (AIE), è una malattia virale dei cavalli. La sua sintomatologia comprende attacchi di febbre alta, anemia, dimagrimento e calo del rendimento. In casi sporadici può sopraggiungere la morte improvvisa. In via teorica sono soggetti all’anemia infettiva tutti gli equidi, tuttavia non sono riportati in letteratura casi di contagio con asini, muli e bardotti.

Dopo la penetrazione del virus, questo inizia a riprodursi all’interno dei macrofagi molto velocemente, normalmente il periodo di incubazione fino all’eventuale comparsa della malattia è compreso tra i 10 e i 20 giorni; esso può tuttavia variare tra 1 e 90 giorni a cui possono far seguito intervalli di mesi o anni in cui non compaiono sintomi. In seguito a questo l’organismo ospite inizia a produrre anticorpi e si innesca la formazione di immunocomplessi. Questi ultimi sono i principali responsabili dell’insorgenza delle febbri.

Il decorso della malattia può essere:

  • Acuto ( e sub-acuto); un sintomo tipico è la febbre alta oltre i 40 °C (La normale temperatura di un cavallo sano è 38 °C). A ciò si aggiunge una spiccata debolezza muscolare, un’andatura barcollante e tremori. Di norma si riscontrano diffuse emorragie puntiformi nella zona sublinguale. Anemia riconducibile alla distruzione dei globuli rossi (emolisi) e alla carenza di piastrine (trombocitopenia). Non sono infrequenti particolari turbe cardiache e renali. Di norma l’appetito è buono nonostante il grave stato di malattia. I decessi sono frequenti nel caso di varianti del virus particolarmente aggressive. Esiste anche una forma sub-acuta che presenta gli stessi sintomi della forma acuta, ma più attenuati.
  • Cronico; l’equide mostra spossatezza e una riduzione del peso nonostante l’appetito buono. Dopo lo sforzo fisico si evidenzia di solito un attacco di febbre. Non di rado si manifestano sintomi a carico del sistema nervoso centrale come apatia e intontimento. L’esito della malattia è molto vario: l’equide può guarire completamente ma resta portatore del virus: le febbri diminuiscono di intensità col tempo fino a che la malattia rimane completamente priva di sintomi.
  • Asintomatico spesso chiamata anche latente non è in realtà una forma della malattia bensì la semplice presenza di anticorpi nel sangue.

Dai soggetti colpiti l’infezione si propaga anche agli altri animali (sempre equidi, comunque) tramite insetti (mosche o zanzare) che si comportano esclusivamente come vettori meccanici. L’anemia equina è una malattia particolarmente poco contagiosa. Solo gli individui malati (non quelli positivi al test) trasmettono la malattia; la stragrande maggioranza degli equidi trovati positivi al test di Coggins sono sani e lo rimarranno tutta la vita almeno rispetto a questa malattia). Bisogna infatti differenziare tra cavalli sani ma positivi al test (90%) che non sono né saranno mai veicolo di infezione, cavalli positivi al test e in fase cronica che, anch’essi, non sono veicolo di infezione e cavalli positivi al test in fase acuta e subacuta, questi essendo gli unici che possono trasmettere il virus. Il virus si trasmette principalmente ad opera di insetti ematofagi (tabanidi e stomoxidi) che fungono da vettori meccanici. In sostanza il tafano che punge un cavallo malato mantiene il virus nel suo apparato buccale per un periodo tra i 30 minuti e le 3 o 4 ore, tempo in cui è un potenziale veicolo di diffusione. Dato il breve tempo di sopravvivenza del virus nell’apparato buccale del dittero, è necessario che la femmina che sta pungendo un cavallo malato sia scacciata e vada a pungere un altro soggetto per poter trasmettere il virus. Eventualità possibile anche se non particolarmente frequente; il tafano tenta in genere di pungere lo stesso soggetto in un’altra parte del corpo, questo per ovvie ragioni dovute alla mole del cavallo e alla navigazione dell’insetto. Riassumendo, per propagare l’infezione, è necessario un cavallo veramente malato (il 10% dei positivi) e che sia in fase acuta o sub-acuta (una piccola parte di quelli malati), dobbiamo essere in una stagione calda (d’inverno gli insetti ematofagi sono molto rari) e una doppia puntura su soggetti diversi (evento molto raro).

Per la Legge italiana i cavalli vivi importati dall’estero per la macellazione (79’000 capi solo nel 2006) non hanno bisogno di alcun test per l’anemia infettiva, pur provenendo in molti da casi da zone dove l’AIE è endemica (per es. Romania).

I puledri nati da madri infette che risultano sierologicamente positivi nei primi mesi di vita per trasferimento dell’immunità materna attraverso il colostro si negativizzano intorno al sesto mese di vita (periodo in cui l’immunità materna scema) risultando non infetti. Lo stretto contatto di questi con le madri (senza infettarsi) per tutto il periodo dell’allattamento è una ulteriore riprova della difficoltà della trasmissione della malattia.

Studi recenti effettuati in Brasile su cavalli selvaggi hanno dimostrato che il 30% dei cavalli risultano positivi al test di Coggins, pur continuando a vivere una vita normale.

Nel 2010 viene emanata l’Ordinanza 8/8/2010 che rimodula il Piano, confermando il controllo annuale nelle Regioni Abruzzo, Molise, Umbria e Lazio e rendendolo biennale nelle rimanenti Regioni. L’Ordinanza aveva durata biennale ed è attualmente scaduta, dall’agosto 2012, quindi, non è più previsto alcun piano di sorveglianza CHE è STATO ristabilito con il nuovo decreto emanato il 26/04/2016.

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